Valeria Romano
Valeria Romano

Administration & Finance

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A-B-C… X-Y-Z!
Le Generazioni a confronto!


Gli anni passano, le generazioni cambiano e noi anagraficamente Millennials, abbiamo lo spirito di un Alpha in un corpo da Boomer!
Millennials, Alpha, Boomer? Ma di cosa si parla?
Spesso sono termini che leggiamo sul Web, in svariati contesti, ma non sempre siamo consapevoli del giusto utilizzo.
È comune attribuire il nome di una generazione all’età anagrafica di una persona, ma in realtà quando chiamiamo una persona Boomer, facciamo riferimento al suo anno di nascita. Per capirne meglio le differenze, ecco una tabella da screenshottare come promemoria, può sempre esserci utile!


Immagine generazioni

Ad ogni generazione corrispondono credenze, filosofie di vita, abitudini, valori ed esperienze storiche e tecnologiche differenti e piuttosto marcate.
Il cambio di generazione avviene mediamente ogni 15/20 anni, e attualmente possiamo contare fino a 5 generazioni presenti in contemporanea. Questo fattore ne comporta visioni e modi di pensare e comportarsi completamente differenti tra una generazione e l’altra, dovuto appunto alla differenza di esperienze vissute. Tutte le generazioni condividono gli stessi spazi sociali, gli stessi fattori culturali e gli stessi avvenimenti storici, ognuno vissuti con sentimenti e visioni differenti fra loro.


I BABY BOOMERS

I nati tra il 1945 e il 1965, generazione in cui la ripresa economica del dopo guerra e il boom demografico hanno influenzato e formato il loro modo di pensare e la loro visione del mondo. Sono gli anni in cui nascono le rivoluzioni culturali, le lotte per i diritti, il femminismo e l’orientamento verso il mondo del lavoro e alla carriera.
Cresce il livello medio di istruzione e l’impegno civile e politico; si inizia anche a pensare al benessere e alla cura della forma fisica. L’indipendenza è un valore molto forte e le tradizioni quali famiglia, matrimonio e lavoro sono alla base del percorso di vita medio di ogni Boomer.

LA GENERAZIONE X

Una generazione un po' di transizione, tra la precedente sognatrice e che possiede un senso di sicurezza e positività nel futuro, e la successiva che è vittima della precarietà e dell’insicurezza nel domani.
Nati tra il 1965 e il 1980, la Generazione X attualmente comprende la maggioranza della popolazione mondiale, che ha una apertura mentale maggiore e una visione inclusiva tra le popolazioni, rigettando ogni tipo di stereotipo o differenze tra genere, razza, orientamento sessuale o di pensiero. Hanno vissuto la fine della guerra fredda e la caduta del muro di Berlino.
Sono i primi a venire in contatto con il mondo tecnologico del web. Vengono definiti fannulloni, cinici, scettici e senza valori, probabilmente dal confronto con la generazione precedente, e hanno difatti una visione della vita più concreta e meno sognatrice.

I MILLENNIALS (o Generazione Y)

La generazione Y – o i Millennials – nata tra il 1980 e il 1995, vivono una situazione di precarietà e di insicurezza del proprio futuro e per questo tardano nel lasciare “il nido”. La crisi economica del 2007/2010 ne ha profondamente influenzato il percorso di vita, di studi e lavorativo: la “mappa” da seguire che conduce una persona attraverso il suo percorso di vita viene destabilizzata dalla disoccupazione e dal senso di impotenza verso il proprio domani.
Al contrario però, i Millennials maturano un senso di aspettativa e di intraprendenza nella loro vita, che cercano di migliorare con uno sguardo al futuro ottimista e ambizioso. È la generazione che cresce con l’utilizzo dei PC e di Internet; hanno una maggiore capacità di utilizzare i mezzi di comunicazione, le tecnologie digitali e la rete. Eternamente connessi e narcisisti, si tuffano sul web creando e inventando nuove opportunità laddove la precarietà ne ha creato invece dei punti di forza.
Sono poco interessati alla politica e più attenti all’immagine e al successo. La loro filosofia di vita difatti recita “si vive una volta sola”, cercano quindi di adattare il mondo del lavoro, le aspettative e il futuro ai propri sogni e alle proprie esigenze, anziché essere loro a adattarsi ai cambiamenti, come invece succede nelle generazioni precedenti.

GENERAZIONE Z

I primi veri Nativi Digitali, la Generazione Z - o Centennials - che comprende i nati tra il 1995 e il 2010, è la generazione che è nata con un tablet o uno smartphone a portata di mano. Il loro approccio alla vita è multitasking, attento ai problemi globali e al lato emotivo e creativo della vita.
Il loro modo di socializzare avviene prettamente tramite web, e sono cittadini del mondo, abbattendo ufficialmente ogni barriera derivante da differenze di cultura, razza, religione, genere, orientamento sessuale e ideologie di vita.
Sono saggi, multiculturali, multilingue, e hanno una mente aperta al mondo che li circonda e alle potenzialità che può loro offrire.

GENERAZIONE ALPHA

È la generazione nata tra il 2010 e il 2025 circa, che non conosce il mondo precedente all’innovazione della tecnologia e privo di Internet e social media.
Il periodo della Pandemia ha acuito l’utilizzo di smartphone, tablet e Pc, aumentando il tempo trascorso in rete, con i suoi benefici e i suoi danni. Sono sommersi da stimoli simultanei e continui, brevi e anche intensi. Al contrario delle precedenti generazioni, nonostante la loro giovane età, sembrano comunque avere un’influenza notevole nelle scelte intraprese dagli adulti, tanto da condizionarne il giudizio. Si fa ad esempio riferimento alla scelta di acquisti di giocattoli, di intrattenimento e di scelta di ristorazione di un genitore che influenzato dai desidèri di un figlio “Alpha” cerca di soddisfare al meglio.
Si pensa possano essere i prossimi inventori e fruitori delle tecnologie di intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale.


Le generazioni e il mondo del lavoro

A partire dal 1945 ai giorni nostri, il mondo del lavoro, la sua influenza e la percezione di quanto sia un fattore più o meno importante nella vita di ognuno di noi ha subito un continuo e mutevole percorso nel tempo che si è adattato e plasmato con gli eventi che via via sono avvenuti nel corso degli anni. Si fa riferimento, ad esempio, a un Boomer che negli anni ‘50/’60 nell’età post diploma intraprende sin da subito la sua carriera professionale, al contrario di un Millennials nato negli anni ‘80/’90 che non trova impiego fino all’età dei 25/30 anni. Questo ne consegue un approccio al mondo del lavoro diverso per le due generazioni con aspettative, piani futuri nella vita e il valore che si attribuisce al posto di lavoro completamente differenti. La sicurezza di un reddito quasi certamente sicuro per i primi al confronto di un senso di imponenza ed instabilità per i secondi.

Le aziende al contempo si sono adattate rispetto alla gestione delle entrate ed uscite delle risorse umane presenti nel proprio organico: l’ingresso al mondo del lavoro è cambiato sia in termini di età d’assunzione, percorso di studi o livello di esperienze lavorative precedenti, come anche l’aumento della soglia di età pensionabile o di permanenza nella stessa azienda negli anni. Se nel 1990 le figure che ricoprono i ruoli di rilievo in un’azienda hanno un range di età tra i 50/60 anni circa, nel 2020 possiamo trovare, ad esempio, tra i CEO o i COO dei responsabili di età tra i 20/30 anni circa che non necessariamente hanno conseguito lo stesso percorso lavorativo di un CEO nel 1990.


Le generazioni e la tecnologia

La tecnologia, sin dagli arbori ha avuto un rapporto contrastante da una generazione rispetto ad un’altra: basta pensare ad esempio all’ostilità e diffidenza di un Boomer nell’utilizzo di uno smartphone o di un tablet in comparazione all’utilizzo ininterrotto di un Centennials connesso ad ogni ora del giorno e della notte.
Per una persona nata negli anni ‘60, ad esempio, la comunicazione, i rapporti sociali avvengono di persona e l’utilizzo di un device è prettamente ludico: ritrovare gli amici dell’infanzia, mandare i “Buongiorno” e le “Buona notte” (non ce ne vogliano i Boomers in ascolto), avvicinarsi al linguaggio e alle abitudini dei propri nipoti, visitare pagine con vignette umoristiche o con messaggi morali e consultare i social come mezzo di informazione (soprattutto Facebook). Spesso però, proprio perché non comprendono e sono ignari di alcuni dei meccanismi social volti ad ingannare,sono vittime di fake-news e truffe informatiche. Basti pensare a quanti Boomers ignari hanno cliccano ingenuaente su messaggi quali “Complimenti hai vinto! Clicca qui per ricevere l’ultimissimo smartphone direttamente a casa tua!”.

I Millennials sono invece i pionieri dello sviluppo tecnologico digitale, sono i primi che hanno, sin da giovane età, avuto contatto con i personal computer ed i primi telefoni mobili. Hanno fondato colossi come Google, Youtube e Yahoo; le piattaforme di messaggistica quali ad esempio Windows Live Messenger, Netlog, Badoo, MySpace, e tanti altri… Sono a proprio agio nell’utilizzare fax o e-mail, inviano i primi sms, socializzano sui social network e ascoltano la musica dai propri walkman, per poi passare ai CD-Player e successivamente ai lettori mp3. Preferiscono i social come Youtube, Instagram ed in parte anche Facebook, e li utilizzano per conoscere i trend del momento o per condividere i momenti per loro importanti nel loro quotidiano. Sono forse la generazione che ha vissuto ed è passata attraverso un continuo flusso di innovazione e mutamento, ancora in corso.

Le generazioni successive, i nati dal 1995 ad oggi, sono coloro che non conoscono il mondo antecedente allo sviluppo tecnologico; quindi, sono sicuramente i più portati e a loro agio nell’utilizzo degli strumenti tecnologici. Intuiscono e imparano quelle che son le novità digitali ad una velocità sorprendente per le generazioni a loro precedenti, ma hanno per questo un deficit di attenzione: la soglia di attenzione si è ridotta ad otto secondi, e la loro mente ed i loro pensieri sono continuamente in movimento.


LA TECNOLOGIA NEL MONDO DEL LAVORO

Se per i Boomers o le generazioni X l’utilizzo della tecnologia, della rete e dei social media ritrova atteggiamenti di avversione se non addirittura un tabù, per i Millennials diventano un’opportunità da integrare nelle aziende, ed invece una componente fondamentale e innovativa per le generazioni Z. L’innovazione digitale e il marketing vanno oggi a braccetto, e sono nate per questo molte scienze o tecniche di studio dei comportamenti sulle buyer persona (acquirente-tipo) al fine di conoscere i desideri e le esigenze del mercato e progettare con cura ed attenzione un prodotto o servizio che rispecchi la User Experience.

Il comportamento che un utente ha nell’approcciarsi alla rete influenza le scelte di marketing delle aziende: basti pensare, ad esempio, all’influenza che una pubblicità tradizionale quale uno spot in tv o una pubblicazione su una rivista cartacea può dare su un Boomer rispetto ad un Alpha. Quasi sicuramente un Alpha non vedrà la pubblicità di una rivista cartacea, mentre sarà più propenso ad essere influenzato e coinvolto da un breve video di pubblicità nelle stories di Instagram. È per questo importante, se non fondamentale, comprendere sin dal principio quali devono essere le caratteristiche del prodotto o servizio che si offre, e creare il giusto equilibrio tra i requisiti e le aspettative del mercato a cui ci si rivolge, come anche le scelte di marketing e di giuste tecnologie al fine di garantire la scelta migliore rispetto alla concorrenza.

Ora hai una visione più chiara delle differenze che caratterizzano una generazione rispetto ad un’altra.
E tu? Di quale generazione fai parte o in quale preferiresti essere nato?

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