Giada Poli
Giada Poli

HR & Support

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Benessere aziendale

Vi siete mai chiesti qual è il vero motivo per cui non vi piace il posto in cui lavorate? È molto facile generalizzare e dire “il lavoro che faccio non mi piace”. Spesso le risposte sono dettate da rancore, rabbia, ingiustizie e spesso queste frasi non hanno nulla a che fare con le mansioni svolte. Non è quello “che si fa” che non piace ma è il contorno, la “scatola” in cui è racchiuso il posto di lavoro che non soddisfa. Questo contenitore viene chiamato… benessere.

Purtroppo, ancora oggi, molte aziende non investono nel benessere dei lavoratori. Questo crea spesso malumori e di conseguenza, un incremento del turn-over e dell’assenteismo, un calo della produttività e delle prestazioni. Risultato? Si arriva alla rinuncia di una risorsa qualificata e valida. Perdita di personale significa perdita di capitale: che sia dovuta alla formazione di una nuova risorsa o al costo elevato di una già formata, sempre di perdita parliamo. Molti hanno dimostrato che migliorando le condizioni dei dipendenti, essi risultano più felici. Sembra banale ma non lo è: la felicità porta ad essere più attivi, propositivi e produttivi. Uno studio pubblicato dall’Harvard Business Review ha dimostrato che l’aumento di produttività sale addirittura del 31% con un buon livello di soddisfazione, le vendite aumentano del 37% e la creatività viene potenziata di tre volte.

Bene, abbiamo capito che il benessere è fondamentale in un’azienda ma la domanda principale è: come lo si ottiene?

Sicuramente l’aumento di salario è un buon incentivo, non va negato. Vero anche che al giorno d’oggi, i lavoratori tendenzialmente scappano da chi offre di più. È vero, la moneta detta un ruolo fondamentale nella nostra esistenza soprattutto in questo periodo storico così incerto e sofferente, ma veramente vi piace sentirvi come un’oggetto messo all’asta? O come una bandiera che gira in base al vento? A noi personalmente no… poniamo attenzione nei confronti del lavoratore come persona, con tutte le sue esigenze. Questo è il motivo che ha portato Atobit a creare un’azienda basata non solo sulla promozione “monetaria” costituita da premi e incentivi, ma anche e soprattutto, sulla promozione del tanto ormai discusso benessere .

Abbiamo creato un luogo in cui svolgere il proprio lavoro, per quanto impegnativo, sia piacevole e stimolante. Sono stati adibiti spazi in cui i dipendenti possano sentirsi a loro agio, conciliando la propria vita personale con le attività lavorative e organizzando le mansioni tramite un’autogestione consapevole. Crediamo che avere la libertà di esprimere le proprie idee con spirito di confronto, creare momenti di condivisione (es. partecipare a pranzi e cene insieme in ufficio, divertirsi insieme finito il lavoro) siano quei piccoli mattoncini che uniscono davvero un team. Vogliamo che ogni singola persona in Atobit senta la realtà come propria, senza rischiare di perdere tanta bravura e umanità. Dare la possibilità di spaziare su più progetti e mansioni per noi è uno dei principi fondamentali. I dipendenti apprezzano molto la possibilità di non focalizzarsi su un solo aspetto del loro lavoro, perché questo permette loro di crescere e imparare cose nuove ogni giorno. E anche la formazione in azienda non è per nulla scontata.

Un aspetto rilevante è anche il metodo di assunzione: non i canonici colloqui in modalità interrogatorio ne tantomeno la richiesta dell’elenco degli studi eseguiti. Sappiamo quanto attitudine, volontà e voglia di fare possano fare la differenza. Questi sono i requisiti che cerchiamo: la componente umana è la qualità cui puntiamo, oltre al percorso professionale. Se mai ti siederai davanti a Yuri e Luca, i soci co-fondatori di Atobit, non ti aspettare di esporre il curriculum. Ti verrà chiesto “Cosa vuoi fare da grande?”. In Atobit vogliamo crescere e far crescere, formare e rimanere informati, investire nelle persone. Sosteniamo quindi corsi di formazione per chiunque voglia accrescere il proprio bagaglio professionale, risorsa che rimarrà per sempre personale e utile in qualunque eventuale futura esperienza lavorativa.

Diamo loro la possibilità del tanto discusso Smartworking. Si, per noi è un altro dei nostri principi su cui si basa il nostro punto di vista. Molti ne hanno fatto (ab)uso a causa della pandemia, alcuni lo continuano a praticare ma molti l’hanno abbandonato. In Atobit abbiamo sempre pensato che il lavoro svolto al di fuori delle mura dell’ufficio sia più produttivo. Così come lo smartworking, anche la flessibilità oraria rientra in una delle misure che possono essere offerte ai lavoratori come vero “welfare” aziendale.

Ai nostri dipendenti, inoltre, viene offerto un piano di assistenza sanitaria, buoni pasto, caffè, acqua e snack ogni giorno. Possono sembrare benefit scontati? Vi assicuriamo che non lo sono! Sono piccole cose… ma proprio da queste nascono grandi risultati.


Se siete arrivati fin qui, probabilmente vi sarete già fatti un’idea di cos’è Atobit.
Se pensi che la nostra Azienda sia il posto giusto per te mandaci il tuo Curriculum e ti contatteremo!

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