Luca Corradi
Luca Corradi

Co-Founder

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Stai testando il tuo codice?

Il testing è una delle parti fondamentali nella creazione di software e molto spesso una delle più sottovalutate o sottostimate. Quante volte vi sarà capitato di rilasciare codice non testato e incappare in errori gravi da sistemare in tutta fretta (e magari con soluzioni non proprio adeguate).

Le fasi di test del codice sono cruciali per una riuscita del progetto ottimale ed è controproducente eliminarle, soprattutto in casi di ritardo sui tempi prestabiliti e quindi sviluppo accelerato del software. Anzi, è proprio in queste situazioni di pressione dove è più probabile commettere errori ed è quindi molto importante avere un piano di debugging del codice. In questo articolo troverete utili consigli per organizzare al meglio i check ed i test del vostro codice.

Quando prevedere le fasi di debugging?

Il codice deve essere controllato costantemente, sia durante le fasi di sviluppo, sia dopo il suo rilascio. Risulta essenziale prevedere fin dalle fasi iniziali momenti di test del software, inserendoli nel piano di lavoro e cercando di mantenerli durante tutte le fasi. Un ottimo esercizio è quello di creare casi d’uso e di test alla fine dello sviluppo di ogni funzionalità, in modo da avere sempre il codice aggiornato e stabile, senza rischiare problemi che potrebbero protrarsi nel codice e diventare sempre più subdoli. Inoltre, il momento del test finale una volta arrivati al punto di rilascio del software è fondamentale e richiede il giusto tempo e molta attenzione. Questo infatti è l’ultimo momento per sistemare eventuali problemi, consigliamo dunque di prevedere test diversificati e stressare il programma il più possibile.

Metodi per testare il software

  • Unit test: Uno unit test è un controllo per garantire che una funzione funzioni come previsto. Viene scritto durante il processo di sviluppo del software, per ogni funzionalità sviluppata viene scritto un breve codice che utilizza questa funzionalità e ne controlla i risultati, per verificare che siano in linea con le risposte attese da parte del software.
  • Ambienti di test: prevedere uno o più ambienti diversi da quello di produzione, ovvero quello ufficiale e condiviso. In questi ambienti secondari è possibile fare prove, check e nuovi sviluppi, senza intaccare in alcun modo le funzionalità del software.
  • Stress test: questo tipo di verifica ha lo scopo di spingere il software ai suoi limiti e capire il suo comportamento in queste casistiche. Per esempio l’accesso al software e l’utilizzo da parte di molte persone contemporaneamente oppure accessi molto frequenti al database. Per contrastare questi casi limite è bene prevedere delle reazioni del software, per esempio bloccando chiamate ricorrenti o gestendo gli errori, mostrando all’utente messaggi comprensibili. Questo tipo di test può essere effettuato da software appositi, oppure affidarti ad esperti del settore come Atobit.
  • User test: controllo dell’usabilità del software da parte di utenti reali e verificati, per individuare eventuali blocchi o difficoltà nell’utilizzo dello strumento creato. Questo tipo di test è altamente consigliato per convalidare siti web, applicativi o altri tipi di software aperti ad un pubblico ampio e variegato.
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